l' Alchimia è un antico ramo della filosofia naturale che scomparve nel diciassettesimo e diciottesimo secolo per via della moderna chimica e farmacologia. spesso viene considerata la "creazione" d' oro e altri metalli nobili come il principale obiettivo degli alchimisti. in realtà pur ricorrendo all'interno dell' Alchimia alcune temi fissi, come l'obiettivo di una crescita interna dell' alchimista, la creazione di una panacea per tutte le malattie e ovviamente la scoperta della pietra filosofale, l' Alchimia era la rappresentazione di un mondo scientifico del tempo, che si difendeva dall'ignoto utilizzando codici segreti e che univa al profondo significato scientifico dell'opera una certa metafisica di stampo esoterico di modo da creare un certo settismo all'interno dei suoi adepti, quasi come una religione della scienza.
etimologia
sull'origine stessa del termine, si rimanda alle antiche lingue arabe, greca e d'egitto, per cui il termine significherebbe ora pietra filosofale, ora fondere, ora arte egizia. presumibilmente le radici dell'alchimia si perdono nel tempo, dato che tal modo di vedere la scienza, tali obiettivi sono presenti in numerose culture dell'intero globo; i due rami principali dell' alchimia, tra l'altro, sono quello occidentale e quello cinese.
campo d'interesse
L' Alchimia come produzione scientifica sicuramente si è interessata anzitutto di chimica e medicina. Gli autori alchemici ricercavano nei loro laboratori, con uno strumentario affascinante e sfruttando un linguaggio e un codice degni solo di grandi cultori del mondo classico, solo in parte la creazione dell'oro, erano anche alla ricerca della pietra filosofale, del solvente universale Alkahest, di una Panacea. la teoria di fondo era che i materiali potessero venire trasformati l'uno nell'altro, dal momento che tutti i materiali non avevano specifiche caratteristiche, cioè proprietà intrinseche, ma erano fatti di principi standard (ileomorfismo aristotelico). così era teoricamente possibile trasformare un qualunque materiale con i nobili principi di oro e argento. idealmente ciò era possibile quando per prima cosa si fossero levati dal materiale comune tutti i principi non nobili e questo fosse divenuto invece sensibile per altri. la "prima materia" senza caratteristica e i principi applicabili e universali, "quinta essentia" erano i veri settori di ricerca degli alchimisti.
Opus Magnum è un' immagine dell' alchimia medievale europea, che si lega con la trasformazione della materia nell'oro o con la creazione della pietra filosofale. in seguito venne inteso come metafora per una trasformazione spirituale nella tradizione ermetica. la strada per la formazione della pietra filosofale passava per 4, in seguito 3 passaggi. Paracelso va oltre i 4 passaggi e descrive tra gli altri nel suo De Natura Rerum il processo di una trasmutazione in 7 passaggi. George Ripley parla di 12 passaggi.
ci fu sempre una disputa nell'alchimia, come i passaggi nel singolo dovessero essere svolti. in un processo a 4 passaggi è il "Nigredo" (nero) l'inizio e simboleggia lo stadio più primordiale della materia. si considerava questo stadio anche come "materia prima". come ulteriori processi si considera la fase dell' inbiancamento "Albedo" e dell' ingiallimento "Citrinitas" e per finire l'ultimo passaggio della' arrossamento "Rubedo". basi di questi passaggi venivano dalla filosofia greca della quaternità così come la divisione di un processo nella Melanosis, Leukosis, Xanthosis e Iosis (rötung). ci si riferisce in questa divisione agli antichi elementi Terra Acqua Aria Fuoco. nel tardo medioevo scomparve la fase gialla (Xanthosis), cambio dai 4 ai 3 passaggi.
una altra divisione era: Materia prima, Calcinazione, sublimazione, soluzione, putrefazione, distillazione, coagulazione, tintura, moltiplicazione, proiezione.
altri autori si riferiscono a diverse vie, come la via umida, la via secca, la via mista o dell' amalgama, la via breve, intesi come seguiti di passaggi in cui si raggiungono diverse condizioni chimiche, temperature, e diverso tempo per arrivare alla pietra filosofale.
nel corso degli anni Opus Magnum si sviluppò in un' inestricabile mistura di differenti insegnamenti e esperimenti, che resero il processo pratico sempre più incomprensibile. Forse si volle così non deludere della propria ignoranza e nascondere gli insuccessi. per questo erano gli insegnamenti carichi di simboli, con significato pleiotropico e scritti in un codice enigmatico. è chiaro che pur descrivendo minuziosamente i singoli passaggi nessun alchimista è mai riuscito a trovare la pietra filosofale. C' è da dire però che gli Alchimisti avevano contro gli ignoranti uno stretto obbligo di silenzio riguardo la loro conoscenza. si servivano di un codice segreto, indecifrabile per gli altri. la prima pubblicazione di un traduttore fu pubblicata da C. Gesner e A. Libavius nel 1539, per alchimisti per diffondere la conoscenza ad un numero più ampio di scienziati. inoltre tale segretezza ere essenziale per mantenere il lato esoterico dell' alchimia, ripreso da riti misterici dell'età classica e a sua volta ripreso da importanti associazioni più moderne, come la massoneria. in quest' ottica si intende il largo utilizzo di simbolismi, il forte legame con l'astrologia, il ricorso all' allegoria.
gli alchimisti si occuparano, contrariamente alle occasionali false interpretazioni, solo allegoricamente alla creazione di esseri viventi (Homunculus, Basilisk). riferimenti a questi esperimenti occulti si trovano per esempio ancora nel Faust di Goethe, nel Sandmann di Hoffmann e nel Golem di Meyrink, finanche al Frankenstein di M. Shelley. esistono immagini allegoriche che personificano gli elementi chimici. dall'unione dell'uomo e della donna vengono formati ermafroditi, che mostrano segni di entrambi gli elementi d'unione. con questo è come prima inteso non la creazione di un nuovo essere vivente, piuttosto una spiegazione visiva di un risultato di una reazione chimica.
inoltre dobbiamo alla falsa interpretazione della conoscenza della natura e all'uso sperimentale dell' alchimia tra l'altro le scoperte -in Europa- della porcellana e della polvere da sparo. la porcellana fu scoperta accidentale della ricerca di allora. Johann Friedrich Böttger rischiò la vita per quest' oro bianco. ancora famoso fu Vincenzo Casciarolo da Bologna, che nel 1604 per la prima volta scoprì un colorante fosforescente. queste scoperte portarono tra l'altro ad una discussione della scienza, della luce, e furono iniziati nel 1652 esperimenti spettroscopici. anche Hennig Brand nel 1669 scoprà il fosforo bianco e la chemiluminescenza, ancora oggi utile nella chimica forense.
tra i principali strumenti di lavoro dell' alchimista vi sono l' alambicco, l' aludelo, l' atanor, la retorta, la serpentina e quanto altro farebbe impazzire uno storico della scienza.
diverso è il discorso per l' Alchimia in Medicina, dove accanto ad una descrizione più classica con accostamenti esoterici del corpo umano, delle malattie e delle cause di esse abbiamo personaggi dal respiro maggiormente innovativo. ad esempio Paracelso vede nell' alchimista l'artista che trasformava materiali dalla natura per il bisogno umano o per l'ottenimento della salute umana. ancor oggi tra fitoterapia e omeopatia si descrivono i farmaci spagirici.
il termine "Spagyrik" (separare-riunire, dal greco) è introdotto da Paracelso, che per lui veniva utilizzato come sinonimo per alchimia. lui non vide compito dell'alchimia la creazione dell'oro, piuttosto la creazione di medicinali. sfruttò questo termine come distinzione contro altre definizioni. in seguito venne inteso spagirico l'area alchemica che si interessava di medicina. Spagyrika sono poi medicinali che vengono preparati sulle basi della conoscenza alchemica e spagirica. si tratta principalmente di materiale derivante da piante, minerale e animali.
d'altro fascino sono invece gli accostamenti degli organi a elementi e a pianeti, come
CUORE - SOLE - ORO
CERVELLO - LUNA - ARGENTO
MILZA / OSSA - SATURNO - PIOMBO
COLECISTI - MARTE - FERRO
RENI - VENERE - RAME
POLMONI / S. NERVOSO - MERCURIO
FEGATO - GIOVE - STAGNO
SANGUE - TERRA - ANTIMONIO
lasciano il tempo che trovano gli eventuali accostamenti diagnostici, prognostici e terapeutici.
pur intuendo chiaramente la bellezza e l'importanza storica di un tale modello di pensiero è altrettanto ragionevole che una costruzione della scienza legata alla metafisica e con ovvie debolezze metodologiche dovesse cedere il passo alla speculazione razionalistica del metodo scientifico e agli sviluppi della chimica moderna.
è comunque significativa la presenza dell' alchimia dagli albori della civiltà fino al periodo post rinascimentale, a significare la sua ragione d'esistere anche al di fuori di contesti tipicamente bui e fortemente intrisi di misticismo.
è importante, sotto questo punto di vista, ricordare che grandi pensatori razionalisti, primo fra tutti I. Newton, erano alchimisti e che il passaggio dall' alchimia alla maggior parte delle scienze odierne, come la metallurgia, la medicina fu un passaggio fluido, quasi senza soluzione di continuità.
se quindi su un piano scientifico venne meno la correttezza dell' indagine e della metodologia alchemica, non fu così in ambito antropologico letterario, dove illustri menti del mondo psichiatrico del 900 ne hanno ripreso elementi e ne hanno dato una moderna chiave di lettura.
ricordiamo infatti che l'alchimia non era solo volta alla ricerca di verità scientifiche in campo delle scienze naturali e mediche seguita da una guida mistica, ma anche alla ricerca di una sanificazione, crescita interiore (tema ancora più specificamente ripreso dalla massoneria). in ambito letterario di conseguenza nessun terremoto ne aveva scosso i pilastri più fondamentali.
come già chiarito nell' Opus Magnum, l'alchimia non è solo una disciplina pratica al seguito di una metachimica, piuttosto ha una ampia dimensione filosofica: i diversi processi alchemici, come ad esempio la trasformazione di un preciso metallo in un altro, rappresentano lo sviluppo dell'uomo, come per un processo psichico interno. quindi la "trasmutazione della psiche" come la insegnano gli antichi culti misterici, attraverso sofferenze, morte e la faticata resurrezione degli adepti in una nuova esistenza divina, venne nelle opere alchemiche dall' antico proiettata nella materia. conduce alla "trasmutazione della materia", i materiali minerali patiscono attraverso la polverizzazione, bruciatura e trattamento tutte le pene della trasformazione come l'uomo per la liberazione e il cambiamento. l'obiettivo perseguito era ora la trasformazione di materiali minori o metalli nel metallo più nobile, l'oro intramontabile, o su una sostanza universale (Lapis) o su una medicina universale. la scoperta di questa analogia viene descritta anzitutto da Zosimo di Panopoli nelle sue visioni in sogno.
maggiori interpreti contemporanei degli aspetti antropologici e psichici dell'alchimia sono stati lo psichiatra e psicoterapeuta svizzero Carl Gustav Jung ed il filosofo italiano Julius Evola.
fonti: Wiki auf Deutsch, Enciclopedia Treccani