domenica 28 febbraio 2010

AVICENNA

Abu Ali al Husayn ibn Abdullah ibn Sina latinizzato Avicenna è stato una delle più importanti personalità del mondo medico, scientifico e filosofico medievale. Nacque nel 980 d.C. a Buchara nel regno Persiano e morì nel 1037 in Hamadan, oggi Iran. Nonostante esercitò in un periodo difficile per la scienza e la medicina, essendo persiano non condivise il buio scientifico dei suoi colleghi europei, giacché all'epoca nel mondo arabo e persiano c'era una maggiore vivacità intellettuale. I suoi insegnamenti in Medicina, Fisica, Filosofia, Giurisprudenza, Matematica, Astronomia, Alchimia sono comunque stati di riferimento nelle epoche successive in Europa, dove venne sempre tenuto in grande considerazione. Persino Dante, nell' Inferno, lo colloca assieme a Averroé e Saladino nel nobile Castello del Limbo, dove altrimenti hanno posto solo persone del mondo pagano precristiano, principalmente della filosofia e letteratura greca e romana.

Diffuse sono le informazioni sulla sua vita, sappiamo che a 17 anni si avvicinò allo studio della Medicina, dopo aver in passato studiato il Corano, Letteratura e altre materie umanistiche e scientifiche. A 18 anni incominciò a esercitare, e per tutta la sua vita si trovò a fare continui spostamenti, ora al servizio di un regnante ora dell'altro, in cui accumulò esperienza su varie problematiche per poi racchiudere tutto in poche principali opere scritte. Morì a 57 anni di Dissenteria o Tumore intestinale. Dove è morto ancora oggi è presente la sua Tomba.


Le sue opere principali, nel mondo della medicina sono il Qanun al Tibb (Canone della medicina) e altre 15 opere, parte in prosa parte in poesia.

il Canone è senza dubbio l'opera principale, in cui si preoccupa di racchiudere tutto lo scibile della medicina, diviso per le sue branche e argomenti principali. Questo è diviso infatti in 5 capitoli principali: 1 Principi generali e teoria della medicina, 2 lista alfabetica di tutti i medicinali e loro effetti, 3 malattie che incontrano solo organi speciali, patologia e terapia, 4 malattie che interessano l'intero corpo, 5 produzione di mezzi di cura e antidoti.

Il Canone rappresenta sia per la sua completezza enciclopedica, trattante tutto quanto potesse riguardare la medicina, sia per la correttezza delle sue affermazioni un' opera importante decisamente superiore alle opere sue contemporanee europee.

Tra le tante colpisce leggere che la tubercolosi venga descritta come contagiosa e che malattie possano essere trasmesse dall'acqua e del terreno. è presente una scientifica diagnosi dell' anchilostomiasi in cui si descrivono le condizioni del contagio. nel canone viene descritta l'importanza della dieta, l'influsso del clima e dell'ambiente sulla salute e il bisogno chirurgico dell'anestesia orale. Avicenna consiglia ai chirurghi di rimuovere il cancro nei suoi stadi iniziali e di assicurarsi che tutte le sue parti siano state rimosse. tra l'altro viene descritta molto bene l'anatomia dell'occhio e vengono descritte diverse malattie dell'occhio come la cataratta. inoltre vengono nominati sintomi di malattie contagiose e trasmissibili sessualmente così come quelli del diabete mellito. il cuore viene considerato come pompa.

per quanto riguarda i farmaci, Avicenna raccoglie 760 farmaci con descrizione dettagliata del loro effetto e del loro utilizzo. è stato il primo a stabilire regole per provare un nuovo farmaco prima di utilizzarlo su uomini.

si occupa anche di malattie del comportamento e psicologiche, del legame tra corpo e mente, descrive la malattia d'amore, l'omosessualità e e gli effetti psicologici positivi della musica sulla malattia.

le altre opere mediche trattano più specificamente alcune singole problematiche, come precetti igienici, alcune malattie, appunti anatomici.

L'importanza di Avicenna all'epoca e nei secoli successivi, in Persia come in Europa, è stata dovuta però non solo alla sua grande fama di medico e alla qualità dei suoi scritti ma anche al suo molteplice interesse (tra l'altro solito all'epoca) e successo in altre branche dello scibile: in astronomia, ipotizzò la maggiore vicinanza della Terra a Venere che al Sole, come chimico invento la distillazione a vapore d'acqua, per isolare oli. Si interessò di problemi fisici e geologici e, ovviamente, era uno stimato alchimista. Fu comunque la sua attività teologica e filosofica il maggior richiamo in europa per gli intellettuali suoi contemporanei.


Spulciando tra la rete abbiamo trovato una traduzione in italiano di un capitolo del Canone, in cui Avicenna descrive l' Omosessualità e l' Ermafroditismo. Colpisce l'approccio scientifico e modernità della descrizione, sia in relazione alla contemporanea Europa medievale sia in relazione al panorama intellettuale attuale persiano.


Libro 3, Fen 20, trattato 1, cap. 42.

Su "al ubna" o "alabene".

L'alabene secondo il valore etimologico è una malattia che viene a chi ha l'abitudine che gli altri uomini si corichino sopra di lui, e ne ha soprattutto un desiderio intenzionale.

E vi è in lui soprattutto sperma [desiderio carnale?], non sentimento, da una parte il suo cuore è debole e dall'altra la sua erezione è impotente all'origine: oppure è divenuto impotente ora, e fu già abituato al coito per cui aspira a un tale, e non può al di sopra di questi: oppure può al di sopra di questi con scarsa potenza: per cui desidera vedere il coito che intercorre fra due: e quanto è più vicino chi è con lui, tanto più viene eccitato infatti il suo desiderio: poichè qualora emetta sperma quando qualcuno copuli con lui, oppure alzi con lui il proprio membro, allora può soddisfare il suo desiderio e vi è una certa setta di coloro il cui desiderio non viene eccitato e non viene stimolato se non quando ci si accoppia con loro: e allora gli viene il godimento dell'emissione di sperma, o con l'intervento di quel tale oppure no...............................

Ed esiste una setta di quelli, che allorquando ci si accoppia con loro, allora appunto non emettono sperma, anzi lo evitano quando si congiungano carnalmente con altri: e sono in verità anime avvilite, di natura maligna, di cattiva abitudine e di costituzione femminea.

Ma qualche volta i loro genitali sono migliori dei genitali dei maschi.

E sappi che tutte le cose che vengon dette su questo argomento sono false. E sciocchi sono gli uomini che li vogliono curare. Infatti la loro malattia è mentale, non fisica.

Se certamente una cura giova loro, allora è quella che affievolisce il loro desiderio tramite l'asprezza, la fame, le veglie, il carcere e le percosse.

E dissero alcuni che la causa dell'alabene è che il nervo della sensibilità che giunge alla verga in costoro si ramifica in due rami, dei quali il sottile si congiunge alla radice del membro e il grosso piega verso la testa della verga: per il qual motivo colui che è sottile ha bisogno per sentire di uno sfregamento energico: per cui avviene l'erezione nell'uomo e allora gli arriva ciò che serve a soddisfare la libidine: e questa cosa è proprio come quello che è lontano. (Cioè il godimento ottenuto con il nervo anteroflesso è identico a quello ottenibile con il nervo estroflesso degli uomini "normali"?)

Ed è la prima cosa sopra la quale si deve poggiare, e fu ascoltata da alcuni, [per i quali è parte della conoscenza e introdotto nell'arte maligna] e furono verificate le parole di tutti coloro sopra ciò che affermarono.


Libro 3, Fen 20, trattato 1, cap. 43.

L'ermafrodito.

Chi è ermafrodito non ha né il membro virile né il membro femminile.

E fra costoro c'è chi ha sia l'uno che l'altro, ma uno di essi è più nascosto e più debole, e l'altro è al contrario: e l'urina esce da uno di essi ma non dall'altro.

E fra costoro c'è chi li ha entrambi uguali, e giunse alla mia conoscenza, che c'è tra essi chi è attivo e passivo, ma questo è poco verificato.

E spesso vengono curati tagliando il membro più nascosto, e poi con la solita cura della ferita.



fonti: Wiki auf Deutsch und das Netz


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