martedì 22 giugno 2010

i medici alchimisti: PARACELSO

Philippus Theophrastus Aureolus Bombast von Hohenheim (1493 Egg bei Einsiedeln- 1541 Salisburgo) fu medico, alchimista, astrologo, mistico, teologo e filosofo. Scelse di essere noto come Paracelso, forse come parafrasi latinizzata di Hohenheim oppure ispirato dall' antico medico Celso. Figlio di medico, ebbe dal padre il primo contatto con la medicina. Incominciò a studiare a Basilea e, dopo circa 12 anni di Grand-Tour per l'Europa, cui fu tappa importante Ferrara, concluse a Vienna gli studi. 081Basilea e Salisburgo sono state le più importanti città della sua vita, a Basilea ebbe l'opportunità di insegnare all' università, dove privilegiò la lingua tedesca come lingua del popolo e scontrandosi con l' autorità universitaria tradizionale che preferiva invece il latino; inoltre fece conoscenza con importanti umanisti dell' epoca, come Erasmo da Rotterdam, Wolfgang Lachner e Giovanni Ecolampadio. Al contrario ebbe importante ruolo politico a Salisburgo, dove tornò pochi mesi prima di morire. Morì probabilmente per colpa di un suo trattamento con piombo nel tentativo di curare una otite dell' orecchio medio da lui stesso diagnosticata. Nonostante la sua opera ebbe grande diffusione dopo la sua morte, essendo considerato anche al giorno d' oggi una pietra miliare nella storia della medicina, fu molto aspra la critica contemporanea e successiva alla sua opera, in particolare dai tradizionalisti che seguivano l'insegnamento classico e galenico dei 4 umori come teoria eziopatogenetica delle malattie, dove lui invece era sostenitore di una dimensione nuova, sì che comprendeva anche una metafisica nella teoria delle malattie, ma che introduceva però un ruolo diverso dell' osservazione medica e soprattutto una catalogazione molto più dettagliata delle malattie ed un trattamento farmacologico altamente innovativo. La sua rottura con la tradizione gli fecero guadagnare l'appellativo di Lutherus medicorum.

Nei libri Paramirum, Paragranum e Astronomia Magna (Philosophia Sagax) è contenuto il fulcro dei suoi insegnamenti, in medicina come in teologia, astrologia e alchimia.

Conseguentemente alle esperienze di vita, molto della sua attività medica è riflesso della sua attività come teologo e come alchimista.

Per Paracelso la medicina si basa sulla natura e sul divino. Per la comprensione di tutte le cose del mondo e quindi anche della malattia e della sua corretta terapia sono importanti per il medico sia i rilievi obiettivi empirici sia soprattutto l' osservazione del Grande e dell' Intero; infatti il corpo in carne ed ossa è soltanto una parte del vero ed intero Corpo umano. Solo chi con duro lavoro riceve l'illuminazione divina può guardare al mondo con occhi diversi e comprenderne la natura. Di conseguenza per diventare un buon medico con gli insegnamenti di Paracelso occorre avere grande competenza in almeno 4 discipline che sono alla base della natura e anche della medicina: la filosofia, intesa come amore per la verità e la conoscenza, l' astronomia, intesa come conoscenza degli astri interni, l' alchimia e la rettitudine morale. La fisiopatologia delle malattie si basa invece su 5 principali enti in grado di provocare malattia: Ens Astrorum o anche Ens Astrale, l'influsso delle stelle; Ens Veneni, come avvelenamenti; Ens Naturale, inteso come costituzione fisica; Ens Spirituale, inteso come l'anima; Ens Dei, l'influsso divino. Ogni malattia si fonda quindi su di una o più di queste cause, e l' effetto di una di queste può venire potenziato o ridotto dal diverso valore di un' altra (ad esempio, un avvelenamento può essere più grave nei confronti di un malato che ha già una scarsa costituzione naturale, fisica). Il medico quindi deve prima fare una buona diagnosi su quale possa essere l'origine della malattia. Uno o più dei succitati fattori è quindi in grado di alterare un equilibro di tre sostanze fondamentali che sono nel nostro organismo: Zolfo, Mercurio e Sale. La cura quindi si basa sul riottenimento dell' equilibrio che si è alterato, somministrando un farmaco più o meno ricco dell' elemento che è andato a ridursi. Ma affianco all' utilizzo e all' affinamento di terapie, erbe mediche e medicinali già noti all' epoca, Paracelso introduce elementi che si rifanno al Simbolismo alchemico e che vengono estratti e prodotti utilizzando metodiche alchemiche. Paracelso si rifà al principio ermetico dell' armonia tra l'uomo ed il microcosmo e il mondo ed il macrocosmo. Così vengono prese in considerazione anche caratteristiche esterne come la forma ed il colore di piante, che hanno effetto nel trattamento: per esempio vengono utilizzati fiori che hanno forma di cuore per curare le malattie cardiache, radici voluminosi per il trattamento delle tumefazioni lebbrose, Cardi spinosi per ferite e punture toraciche. Logicamente uomini e donne necessitano quasi sempre di presidi terapeutici differenti. E' molto rilevante l'eredità di Paracelso, sia nella metodologia medica e nel rilievo dei sintomi, sia soprattutto nell' introduzione dell' utilizzo dei metalli per la cura delle malattie, trattamento che a lungo è stato efficace nel trattamento di alcune malattie, si pensi ad esempio al detto "una notte con Venere porta ad un anno con Mercurio", che si riferisce al trattamento della Sifilide con Mercurio, introdotto appunto dal maestro Paracelso. L' ermeticità alchemica delle opere di Paracelso sono la causa della difficoltà interpretativa, specie riguardo alle doti del Medico, alle sue capacità morali e di conoscenza del macro e micro cosmo come base fondamentale costitutiva della sua professione. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che Paracelso oltre che medico era anche alchimista, teologo, astrologo, filosofo, e quindi immaginava una figura del medico completamente diversa dallo scienziato professionista che è oggi.

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